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Carbossiterapia: cos’è e come funziona

febbraio 22, 2020 - by wp_8549751 - in Notizie

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La carbossiterapia consiste nell’introduzione intradermica o sottocutanea di anidride carbonica medicale (CO2) ed è indicata per svariati campi di applicazione:

  • cellulite,
  • lassità cutanea
  • gonfiore
  • adiposità localizzate
  • smagliature
  • ulcere
  • psoriasi
  • alopecia

L’uso dell’anidride carbonica per il trattamento di alcuni disturbi affonda le sue radici nel 1932 presso la stazione termale di Royat, in Francia, dove i pazienti venivano sottoposti a trattamenti a base di questo gas per contrastare disturbi vascolari di diversa natura.
Il termine carbossiterapia, però, fu introdotto da Luigi Parassoni durante un Congresso di Medicina Estetica e ad oggi tale metodica è praticata negli Stati Uniti, in Giappone, nella Corea del Sud, in diversi Paesi del Sud America e in svariati Paesi Europei.

 

Carbossiterapia: Come funziona?

La carbossiterapia è utile nel trattamento di tutti quei disturbi caratterizzati da alterazioni della microcircolazione, sui quali, la CO2 è in grado di esercitare effetti benefici.
L’anidride carbonica infatti abbassa l’affinità dell’emoglobina per l’ossigeno determinando una maggiore cessione di questo ai tessuti e aumentando inoltre il flusso di sangue.
Ne consegue un incremento notevole dell’apporto di ossigeno al tessuto adiposo e un miglioramento di alcuni segni clinici. Nella cellulite ad esempio, una patologia del tessuto sottocutaneo causata inizialmente proprio da un’insufficienza del microcircolo, si ha un’evidente ed immediata riduzione della pesantezza, dell’edema e della dolorabilità delle gambe.
Diversi studi hanno dimostrato che la carbossiterapia induce anche una riduzione delle adiposità localizzate (accumuli adiposi) sia per rottura delle cellule adipose per mezzo del flusso gassoso sia per potenziamento dei meccanismi metabolici lipolitici locali.
L’anidride carbonica viene poi allontanata dall’organismo mediante i meccanismi endogeni di eliminazione.

In cosa consiste il trattamento?

La somministrazione dell’anidride carbonica nel tessuto sottocutaneo avviene mediante aghi sottilissimi (monouso e sterili), collegati tramite tubi sterili ad un apposito apparecchio che eroga il gas. La velocità con la quale fuoriesce il gas è stabilita dal medico in base alla zona da trattare e al tipo di indicazione.

Qual è la durata della frequenza delle sedute?

Le sedute durano circa 15-20 minuti. Successivamente il paziente può riprendere immediatamente le attività abituali. Un ciclo terapeutico può essere costituito da un minimo di 2-6 sedute fino a un massimo di 15-20 sedute. L’intervallo fra una seduta e l’altra, così come il numero di sedute da eseguire, dipendono sia dal tipo di patologia/inestetismo che si deve trattare, sia dalla risposta del paziente allo stesso trattamento.
In genere si effettuano cicli di 10 sedute a cadenza settimanale anche se il protocollo varia a seconda della problematica da affrontare e viene valutato quindi dal medico per ogni singolo paziente.

Quali sono i rischi e le controindicazioni della carbossiterapia ?

Il trattamento di carbossiterapia è estremamente sicuro. La seduta provoca leggero bruciore o fastidio nel punto di inoculo e vi può essere la possibilità di piccoli ematomi. Non c’è rischio di embolie né di reazioni allergiche.

La carbossiterapia è dolorosa?

In linea di massima non lo è ma la sensazione di fastidio è soggettiva e dipende anche dalla sede di trattamento.

Carbossiterapia : gli effetti indesiderati.

Fra i principali effetti secondari che possono manifestarsi durante o al termine della seduta di carbossiterapia, ritroviamo:
• Dolore durante il trattamento;
• Sensazione di fastidio nel momento in cui il gas viene iniettato sottocute;
• Sensazione d’indolenzimento cutaneo;
• Comparsa di piccoli lividi in corrispondenza dei siti d’iniezione.

Effetti collaterali più severi possono manifestarsi in caso di somministrazione di dosi eccessive di anidride carbonica e/o in caso di errata esecuzione della tecnica. Il rischio di gravi effetti avversi risulta comunque minimo se ci si rivolge a medici professionisti del settore.

Chi deve evitare di sottoporsi al trattamento?

Nonostante la carbossiterapia venga considerata come una tecnica efficace e sicura da usare, essa possiede non poche controindicazioni.
Il ricorso a questo tipo di trattamento, infatti, risulta controindicato in caso di:

  • Insufficienza respiratoria conica
  • Insufficienza renale ed epatica (l’anidride carbonica, infatti, viene eliminata principalmente tramite reni e fegato,e una disfunzione di tali organi potrebbe portare alla comparsa di gravi effetti collaterali)
  • Patologie cardiache ed insufficienza cardiaca
  • Diabete
  • Anemia grave
  • Trattamenti in corso con inibitori dell’anidrasi carbonica
  • Gravidanza

Prima di sottoporsi a una seduta di carbossiterapia, pertanto, è necessario eseguire una visita preliminare dal medico al fine di escludere la presenza di eventuali controindicazioni o potenziali rischi per il paziente.

Presso lo studio della dott.ssa Valeria Colonna si eseguono sedute di carbossiterapia e tanti altri trattamenti di medicina estetica. Per maggiori informazioni, visita il sito o contatta lo studio.

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